venerdì 11 dicembre 2015

#diariodiunmatrimonio - storia di un progetto spontaneo

Faccio un preambolo. Io di diari di viaggio (o di lassi di tempo di vita vissuta) li ho sempre fatti. Iniziai con un piccolissimo diario di un viaggio con gli amici a Lisbona, poi ne feci un'altro, sempre a Lisbona. Ne seguirono uno in Calabria, due a Roma, uno a Copenaghen, uno in Kossovo, uno in Bosnia (ancora inedito), circa 6 diari fotografici (visionabili QUI), uno in Galles ed infine questo qua, il #diariodiunmatrimonio (si, si, proprio così, con la hashtag e tutto attaccato).

Siccome ogni volta che creo un diario di un viaggio l'approccio è diverso, questa volta decido di agire in più totale libertà. Non mi metto paletti, se non quello del formato e qualche strumento di lavoro, infatti scelgo uno sketchbook della Hahnenemühle e una rosa di strumenti minimi per disegnare e colorare sul momento. Decido anche che farà una libera via di mezzo tra il real life sketching e la parodia umoristica degli avvenimenti successi.

Poi succede questo. Io e la Suri ci sposiamo.

Una volta ripresi dagli intensi avvenimenti ho fatto una cernita del materiale da portarmi dietro per il viaggio di nozze in Thailandia. Oltre allo sketchbook della Hahnenmühle impacchetto degli acquerelli della Windsor & Newton con due pennelli ad acqua della Pentel, due penne 0,38 della Muij, Un pennarello Rotring 0.8, una penna Pilot 0.7, una matita  faber Castell HB, una gomma nera Stabilo, un temperino senza marca, una colla stick Pritt e un pennello calligrafico giapponese (simile a quelli della Pentel). Ci aggiungo anche la Polaroid Socialmatic per fare le foto del viaggio ed appiccicarle nel diario.

Poi si parte per la Thailandia e vediamo posti incredibili e climi invivibili.

Grazie alle connessioni, documentiamo tutto il viaggio in presa diretta tramite il mio canale instagram  e qualche immagine scelta su Facebook.

L'importante è divertirsi e non avere paura a dimostrarlo.

Poi si torna e il diario finisce. 35 giorni di vita sono stati documentati, fermati nel tempo. Saranno quelli che ci ricorderemo di più e che faremo ricordare a terzi. Il resto del diario viene riempito di carta, biglietti, cimeli cartacei, scritte ed appunti vari.

La corposità del diario mi affascina. Serve una fascia elastica per poterlo chiudere. Pare una donna incinta di storie.

Dal viaggio torniamo indietro con una valanga di ricordi. Quelli documentati e quelli che rimarranno solo nostri. Poi si aggiunge anche un'altra bella scoperta: la Instax della Fujifilm. Praticamente quella cosa che doveva fare la Polaroid, ma che ha volturo esagerare prendendo strade più moderne e sicuramente meno interessanti.

Il #diariodiunmatrimonio poteva rimanere una cosa nostra. Una di quelle da tirare fuori alle cene con gli amici per raccontare le nostre fantastiche avventure dall'altra parte del mondo (e dopo la prima ora di racconto, annoiarli a morte)... ma noi, io e la Suri siamo quello che siamo. Fumettisti.

Quindi lo impaginiamo, aderiamo per puro caso al Cyber Monday e ne facciamo stampare 100 copie.
50 di esse verranno regalate a parenti ed amici che sono venuti al matrimonio. Il restante verrà smerciato, in una maniera o l'altra, tramite Underkraut, sia online che allo stand (quando andremo in giro).

Ecco qua. La storia di com'è nato il #diariodiunmatrimonio.

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