giovedì 29 ottobre 2009

Verso Lucca


Parto oggi per Lucca con l'occhio a palla.
Quest'anno sarà una Lucca diversa dagli altri anni per me. Una specie di ritorno alle origini.
Se volete ammirare l'occhio a palla da vicino potrete trovarmi a dedicare le copie della neonata rivista-progetto GIUDA (stand Miomao, Lamette), alla Comma22 per InguinaMAH! 2009 e alla Nicola Pesce Editore per Sherwood Comix 2009 e la nuova antologia del Babao.
Nel mio viaggio m'accompagnerà il mio dio personale, Mr. Muruzu che veglierà su di mè.

Buon Week a tutti, da me ed il mio occhio a palla!

mercoledì 28 ottobre 2009

GIUDA - Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts


Giuda Homepage!

Giuda.
Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts

Giuda è una rivista, un luogo.

Giuda indaga il tradimento delle immagini.
Lo fa usando il disegno in forma intensiva, cartografando il dicibile e il rappresentabile.
Si pone come uno spazio programmato di ricerca visiva e di estetica.
Insegue i luoghi sulle cartine, sapendo che la mappa non è il territorio, ma è la sua rappresentazione e che a partire dalla cartografia si stabilisce il nostro posto sul mondo e lo spazio che a livello simbolico occupiamo.
Nella rivista tutto è disegnato, dall'editoriale alle pubblicità.

È una rivista da collezione, che non concede sconti all'epoca delle veline editoriali.
Ha una vocazione decadente e romantica, utilizza lo spazio contemporaneo del disegno per inseguire le strade cimiteriali delle metropoli: nel primo numero compaiono i volti dei morti eccellenti del cimitero di Montparnasse.

Concorrono alla sua realizzazione un gruppo avanguardistico di disegnatori.

Oltre a Gianluca Costantini, ideatore e instancabile sperimentatore della nona arte, Armin Barducci, il collettivo spagnolo El Cubri, Ciro Fanelli, Angelo Mennillo, Rocco Lombardi, Robert Rebotti -jacklamotta, Alice Socal.

Collaborano inoltre Marco Lobietti e Elettra Stamboulis.

Giuda è il primo progetto di una nuova casa editrice “Giuda edizioni”.

martedì 27 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... GHOST RIDER


A chi manca il sassofono degli anni ottanta? A me no.

Se dovessi disegnare... GHOST RIDER:
una persona, per un motivo nobile od ignobile, fa un patto con un'Entità Superiore e vende la sua anima per il proprio tornaconto. Il Diavolo (o il Demone o Chichessia) lo inganna e di conseguenza crea un alquanto abusato pretesto narrativo. Inserendo questa cornice religiosa in un mondo di fantasia supereroistico avremo come risultato (solo per oggi) Ghost Rider.
Uhm, uhm... stiamo parlando nuovamente di un tributo alla religione corrente oppure di un remake? Certamente di ambedue. Solitamente la religione dominante di un territorio ha il suo zampino ovunque, quindi, perchè non nei fumetti? La questione remake invece è subito detta. Un certo omino tedesco, che per un certo periodo della vita abitò (un po ovunque) sul Lago di Garda, una volta inventò una bella storia. Probabilmente fece un remake di qualcosa già avvenuta prima, ma non essendo uno storico, mi risulta difficile affermarlo. In ogni caso lo presumo. L'omino tedesco era Goethe e la sua storia il Faust.
L'escamotage narrativo è molto chiaro: l'astuto vende l'anima, viene ingannato e non risulta più astuto. Dato che nel mondo dei supereroi anche le cose più semplici vengono rese un Bignami dell'ultraviolenza, la traccia iniziale finisce così: il bravo ragazzo vende l'anima, viene ingannato e diventa un aggressivo bastardo (senza anima... ha ha ha).
Nell'universo della citazione, del tributo, del revival, del remake e del reboot tutto è già stato scritto, detto e mostrato. Ok, ora sto diventando un po troppo ovvio, quindi m'invento una cosa attinente al RE-qualcosa:
Goethe torna a camminare nel mondo dei vivi come zombie incazzatissimo. Munito di fucila a pompa, cappello da cowboy, Ray Ban a specchio sul naso, giubbotto nero di pelle, Wrangler attillati ed All Star nere ai piedi, comincia a vendicarsi di chi ha sol menzionato una delle sue opere realizzate in vita.
Fa una strage.
Poi se ne va verso il tramonto avvinghiato ad una spogliarellista munita di una terrificante parrucca bionda.
Un sassofono suona la canzone d'uscita.
The End.

Contenuti speciali: Goethe uccide il sassofonista.

lunedì 26 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... MODOK


Una volta conquistato il mondo, che cosa ci fai?

Se dovessi disegnare... MODOK:
il Supereroe nel fumetto americano nasce come umano che ha qualcosa in più di un umano. Un superpotere, appunto. L'eroe classico a misura di uomo non bastava più. Si doveva andare oltre mischiando le caratteristiche umane, cioè reali, con quelle di fantasia, quelle irreali. Emergono personaggi scintillanti che possiedono le più disparate facoltà proiettati in un mondo di umani, ma decisamente superiori a loro. Poi non è più bastato. Forse qualcuno di particolarmente razionale ha suggerito di depotenziare i Supereroi per renderli meno se stessi e più umani. Una sorta di conversione a "U". Nascono, in un arco di tempo abbastanza grande, due nuove categorie: i supereroi con superproblemi e i supereroi che sono MENO e contemporaneamente PIU' degli umani. La prima categoria rappresenta un ritorno all'umanità (vedi i Fantastici Quattro). I supereroi possono avere problemi di tutti i giorni? Ma certo! Solo che sono SUPERproblemi, non quelli normali degli umani. Presunzione? Si. Espediente narrativo? Anche. L'altra categoria, i supereroi che sono MENO e PIU' degli umani, sono quelli che magari hanno un senso in meno, ma che sono bravissimi in qualcos'altro (vedi John Holmes).
Farsi tanti pensieri sull'avvicinamento o sull'allontanamento dei supereroe nel confronto dell'uomo comune è decisamente complicato e il discorso potrebbe allungarsi in maniera spropositata... ma quando si esagera mi si storce il naso.
Ora m'invento uno schema per arrivare al punto:
- il Supereroe classico (potere in più all'umano)
- il Supereoe PIU' e MENO (una caratteristica in meno e tante in più dell'umano)
- Il Supereroe con Superproblemi (un Supereroe si sposa)
- il Mostro (di solito è un cattivo o un tributo molto esplicito ad un vecchio romanzo)
- l'Informe (l'umanità non c'entra più nulla)

In Modok non vedo un mostro, ma più che altro un essere borderline che sta in bilico tra Supereroe (o Supercattivo), umanità e portatore di handicap. In più è brutto e cattivo. E anche disabile. Se non lo vedi come un mostro, potresti ritenerlo un po' offensivo.
Ci mancava che fosse di pelle non bianca per fare il poker d'assi del malvagio sunto di stereotipi.

sabato 24 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... FRECCIA VERDE


Non ho mai capito come si definisce un tributo ad un tributo.

Se dovessi disegnare... FRECCIA VERDE:
a scuola, l'alunno più chiassoso veniva ripreso dalla maestra. I compagni di scuola, una volta cresciuti, si ricorderanno di quel loro compagno di classe che faceva casino e che provava a forzare l'autorità dell'istituzione scolastica. L'esuberante alunno ha un posto in prima fila nei ricordi di tutti, il che non vuol dire che ne abbia anche il diritto. Questo succede anche nella grande scuola delle figure di fantasia dove convivono tutte le storie del mondo. Quei personaggi che nascono dallo stesso ceppo (ne ho già parlato QUI) hanno un indole simile, un estetica ispirata tra di loro e magari non sono compagni di classe, ma sono facilmente riconoscibili da tutti gli altri.
Nella grande scuola c'è la sezione minstrean del fumetto americano. Una classe di pompati, bulletti e pluriripetenti. Tra i banchi possiamo scorgere un omino col baffo giallo che sembra Peter Pan e che ha qualche somiglianza con Gullielmo Tell. Si veste come Robin Hood e più di una persona sospetta che sia il fratellastro segreto di un altro suo compagno di classe, un tale Occhio di Falco.
"Freccia Verde!", esclama la maestra. L'omino vestito di verde si alza scoccando una freccia verde (strano, eh?) e colpisce la maestra in mezzo agli occhi. La maestra stramazza per terra. Subbuglio in classe. Il clone della Marvel urla a Freccia Verde: "Ma perchè lo hai fatto?!". E Lui: "Non aveva la mela in testa, sennò avrei colpito quella.".

venerdì 23 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... RULK


I tre stereotipi per il successo.

Se dovessi disegnare... RULK:
il fumetto franco-belga con il quale sono cresciuto m'ha insegnato una cosa fondamentale: le emozioni hanno dei colori di pelle diversi. Mi riferisco ad Nano Gallo e all'Assassino di Ombre. Rosso rabbia, bianco malessere, verde vomito, giallo invidia e astio. Il discorso vale in parte con l'estetica di Hulk. Nasce grigio, poi verde, poi grigio e poi rosso (forse ne manca uno... boh). Forse sto sbagliando a fare un ragionamento su Hulk, dato che la sua gestione è stata sempre molto incasinata e terribilmente incoerente. L'ultima incarnazione rossa di Hulk, cioè il neonato Rulk è... come dire... coerente nella sua incoerenza. Non mi potevo aspettare di peggio (o meglio?).
SANGUE!
L'ho detto! Sangue. Finisco sempre a parlare di sangue. Maledetto testosterone... uff! Comunque, il sangue è rosso. Quando è grigio è verde. Ma perchè? Quando è verde è verde. Va bene. Quando è rosso è giallo. Ma perchè?! Perchè?! Perchè porsi domande logiche oppure razionali in un prodotto di fantasia? Sto sbagliando? Sicuro!
Ma siccome mi piace sbagliare, allora sbaglio con stile dicendo che non conta il colore della pelle, quello emotivo oppure quello del sangue.
Contano solo i muscoli.
E le pistole.
Rulk ha tutt'e due.
Gli manca solo una cosa per completare il trittico.
A quando She-Rulk?

giovedì 22 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... DOLCE REMI'


Abbiamo un rapporto unilaterale e solo mezza macchina.

Se dovessi disegnare... DOLCE REMI':
come Candy Candy (e compagnia bella), Dolce Remì appartiene a quei cartoni animati esagerati, eccessivi ed inutilmente violenti.
"Chiii?!", penserete, "Candy Candy in un paragone splatter?!".
Ok, non parlo di sangue (mi piacerebbe, ma non posso). Parlo di maltrattamento emotivo, di stucchevole esaltazione dei sentimenti, di personaggi con un passato incredibilmente tragico ed un futuro nefasto. Parlo di abbandono, di povertà, di fame, di annullamento personale, di disturbi della personalità, di violenze psicologiche e di accenni di malattie mentali.
Ora dovreste urlare allo schermo: "Tu sei pazzo! Non leggerò mai più il tuo stupido blog con le tue affermazioni del cavolo!".
Ok, ok... ammetto che Dolce Remì non mi era mai piaciuto, ma non ce l'ho con Dolce Remì, ma con un genere e con i cattivi sceneggiatori (ce ne sono troppi). Dal punto di vista emotivo, Dolce Remì è stato annichilito da persone malvagie che lo hanno farcito di una letale dose di speranza con l'intento allungare la sua agonia emotiva. Questa è cattiveria pura.
"Armin ti amo!", ecco cosa dovreste dire ora.
Io risponderei che credo nelle Groupies.

mercoledì 21 ottobre 2009

martedì 20 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... HOLLY & BENJI


Abbassare le orecchie! Porte molto basse!

Se dovessi disegnare... HOLLY & BENJI:
chi manca all'appello? Il Broomball? Il Hurling? Il Torball? Il Kaatsen? L'Indiaca? Nella grande scuola dello sport gli sfigati sono nel loro angolo di cortile a parlare di regole e di tattiche. Gli sport più fighi si stanno scambiando le figurine con loro sopra e palpano le Cheerleader. In Giappone il genere del Manga Sportivo è sempre stato molto diffuso. Ovviamente prevalgono gli sport più diffusi nelle varie scuole. Più uno sport è popolare, più gli viene dedicato attenzione. Il Calcio... il Basket! Accidenti al Basket! Ha avuto più attenzioni di tutti, Seguito subito dal Baseball.
Ora, se consideriamo che questi sport non sono proprio Giapponesi, ma sport importati nel quale i Giapponesi (a livello mondiale) non proprio eccellono e che il Manga tende alla settorializzazione e alla tematicità, allora perchè non fare delle belle storie piene di passione ed azione sul Broomball, sul Hurling, sul Torball, sul Kaatsen e sul Indiaca? Magari non un Manga a testa, ma uno che raccoglie questi cinque Nerd dello Sport? Una sorta di KAPPEI dell'underground. Lo si condisce con l solito "brodo emotivo" (la solita minestra), tipo... Lui ama lei, lei non lo caga, lui eccelle nello sport, lei lo caga. Fine.
Suvvia, che ci vuole?
Ah... infine...
Basta col bullismo TRA gli Sport!

lunedì 19 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... MAZINGER


Ho sognato una scatola cinese...

Se dovessi disegnare... MAZINGER:
è nato prima l'uovo o la gallina? E' nato prima Mazinga o l'ovetto Kinder? Una bella domanda che purtroppo ha una stupida risposta. Quindi vorrei saltarla a piè pari... ma l'associazione di Mazinga - ovetto Kinder mi piace. Go Nagai (detto anche il compulsivo narratore di storie strambe) sapeva disegnare bene ovali. Poi ci aggiungeva elementi e li trasformava in robottoni giganti. D'altronde la semplicità e la sintesi nell'estetica è una di quelle cose che funziona sempre. Non sovraccarica la nostra percezione e ci mantiene beati nella nostra ottimale ignoranza. Tutti si possono riconoscere in un cerchio con due occhi ed una bocca. E il naso? In Giappone l'avevano capita molti anni prima: il naso non serve, è brutto e tutti gli occidentali sono deformi.
Torniamo a Mazinga. Avrete notato che non l'ho chiamato Mazinger? Si? Sono proprio italiano...

Quando ho scoperto che al Napoli Comicon del 2007 c'era Go Nagai mi sono detto: "Ma come? Avrà almeno 120 anni!".
Poi l'ho visto.
Li porta molto bene.

domenica 18 ottobre 2009

Sotto mentite spoglie


"Senti, andiamo a disegnare?"
"Oh si dai."
Partiamo in una macchina decisamente troppo grande per l'essere umano. La Bassa Atesina ci attendeva. C'era l'idea di un fantomatico concerto dove poter disegnare qualunque cosa. Partenza, via, brividi nella zona "del morto". Non ero abituato a fare il passeggero. Nella Capitale italotedesca il tempo faceva abbastanza schifo, ma arrivati nel paesotto dalle tre lettere, il tempo aveva deciso di diventare ANCHE fastidioso. Apri la macchina e corri sotto una pioggia antipatica. Proteggi i fogli! Proteggi i fogli! Il resto non conta! Ci siamo bagnati tanto e abbiamo sbagliato posto. Oh, non era l paesotto dal nome orario, ma quello dove non pioveva quando ci siamo passati. Torniamo in macchina. Proteggi i fogli! Proteggi i fogli! Arrivati al desiderato lido, non si trovava la giusta collocazione dei volenterosi musicanti.
"Chiediamo informazioni."
"No, io non lo faccio."
"Sai che sei uno stereotipo?"
"Si."
"Chiedo a quei ragazzi là..."
"Ehi, ma non sarà mica questo?"
"Uh?"
Sfodero la macchina fotografica ed immortalo il poster. (vedi immagine sopra)
"Lo sapevo che non era morto..."
"Ehi pirla. Sali in macchina che si va di quà."

venerdì 16 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... NARUTO


Attenzione! Attraversamento Ninja!

Se dovessi disegnare... NARUTO:
la moda uccide qualsiasi cosa. Hei, i Ninja erano e sono delle spie! Si muovono nell'ombra, raccolgono informazioni, a volte si occupano di assassini mirati, svolgevano un servizio di polizia, si allenavano nelle arti marziali e si vestivano di nero o marrone. Poi sono diventati una moda occidentale e sono stati adattati all'immaginario collettivo di una popolazione elefante. Se storicamente i Ninja simboleggiavano il guerriero invisibile, del quale non si conoscevano le azioni, dalle Americhe ci arriva il Reboot (che è più malvagio del Remake) che i Ninja siano dei tizi dallo strambo codice morale che se ne vanno in giro a fare massacri seguendo un pacchiana reinterpretazione del senso di vendetta (vendetta alla Rambo, per intenderci). Chi se lo ricorda "American Ninja"? Un film falso e offensivo che esaltava i giovini americani cavalcando l'oda del successo un altro errore cinematografico (vedi Karate Kid). Più passa il tempo, più le mode ritornano e a volte vanno oltre diventando dei Boomerang.
Ora immaginate con me:
-i Ninja vivono felicemente le loro esistenze nell'immaginario storico orientale
-I Ninja vengono scoperti negli anni 50 da un occidentale che li porta nelle Americhe
-i Ninja diventano dei mutanti guerrafondai nell'immaginario (non storico) occidentale
-i Ninja si mutano in una moda che non muore mai (effetto Highlander)
-i Ninja mutanti tornano in Giappone
-nasce Naruto (vicino alle tradizioni, ma con approccio occidentale)

Nella segnaletica stradale i Ninja sono quel cartello dietro ad un albero.
Naruto è il segnale dello stop.

giovedì 15 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... LADY OSCAR


E' sconsigliato portare pantaloni bianchi...

Se dovessi disegnare... LADY OSCAR:
tecnicamente è un espediente vecchio come il cucco. Lo stesso concetto è comune e per giunta banale. Il classico gioco (o scambio) di ruoli. Se ci pensate, noialtri (cioè noitutti) lo facciamo giornalmente. Al lavoro siamo una determinata persona, in famiglia un altra e con gli amici un altra ancora. Ok, le differenze non sono enormi e le sfumature a volte non si notano, ma in teoria, ciò che faceva il buon Oscar (o Oscara), noi lo facciamo quotidianamente.
Ma se si parla di sesso?!
Anzi... formulo meglio...
Ma se si parla di sesso in un posto dove non si può parlare di sesso?!
Allora il format funziona, dato, che ciò che è proibito è il diretto suggerimento per il successo di un qualcosa. Potrei dirmi che in Lady Oscar non si parla si sesso, allora posso rispondermi che non se ne parla proprio, e al massimo si allude AL sesso (non DEL sesso).
Mio Dio!
L'allusione è potentissima! Eddai, funziona meglio l'indiretto che il diretto. Te ne stai li, pensi di aver capito "esattamente quella cosa lì", ma non ne sei certo e te ne stai inebetito a formulare qualche pensiero impoverito. Poi credi di aver capito male, dato che in un format dedicato ad un determinato target, "non possono assolutamente" alludere a determinate cose. Sei tu che sbagli se alludi che ci sia un allusione. Invece l'allusione c'era.
Era lì ed era abbastanza palese.
BAM!

martedì 13 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... AKIRA


C'era un Mangaka astigmatico che c'aveva visto lungo.

Se dovessi disegnare... AKIRA:
c'erano una volta due amici che facevano parte di un branco. Una sorta di Red & Toby del futuro. Vivevano in una megalopoli e si divertivano a scorazzare per le sgangherate vie dei sobborghi con le loro motorette pimpate. Miseria ovunque, ma la motoretta con il motore senza strozzatura la dovevi avere. Tra i due amici, che tanto amici non erano, si nota che c'è astio e poi esplode mezza città (si esiste anche un Bignami della storia). Fine.
Ah... c'era anche Akira in mezzo. Truce, sguardo psicopatico, ciuffo e avanbracci tagliuzzati.
Un piccolo Emo.

lunedì 12 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... DRAGONBALL


Kubrik e il suo concetto di Ultraviolenza ha fatto più danni del previsto.

Se dovessi disegnare... DRAGONBALL:
la saga generazionale di Akira Toriama è uno splendido esempio di metafora sul ciclo della vita. Tutto torna, tutto si ripete, le persone non cambiano mai. Tutto va come deve andare. Un ingenuo rimane un ingenuo. Al massimo può diventare un ingenuo di 4° livello o un Superingenuo, ma comunque rimane un ingenuo.
"Io sono più potente di te!". Se qualcuno per strada ti ferma e ti dice questa frase, tu cosa puoi rispondere? "Bravo.", e te ne vai a fare una vagonata di affari tuoi. Questo t'insegue e dice di voler affermare la sua esternazione e ti mena. Gonfio di botte rantoli che il tuo gruppo sanguigno è zeropositivo e speri nell'efficienza del Pronto Intervento mentre fai fare conoscenza una parte dei tuoi polmoni con l'asfalto. Intanto il tuo aggressore, che evidentemente è un violento e un malato mentale, si vanta di essere il più forte del pianeta e si da alla macchia.
Diciamo che Dragonball non è proprio una storia sull'uguaglianza tra persone.

sabato 10 ottobre 2009

Caspian @ Pippo Stage (Bolzano)!


(Poster del Sottoscritto Memedesimo)

Caspian @ Pippo Stage (Bolzano)!

Info:
Sabato 10 Ottobre
ore 20.00
al Pippo Stage (ex Petrarca)
a Bolzano
Entrata: 10€

Le Band:
Caspian (Massachusetts)
A New Silent Corporation (Vicenza)

Evento Facebook: QUI.

Poster Art: me.

Chi non riesce a passare oggi, può vedere i Caspian domani (11 Ottobre) al PMK ad Innsbruck (Austria).

venerdì 9 ottobre 2009

5 x 2 [Festival Duo!] @ C.S. Bruno (TN)


(Illustrazione del Sottoscritto Memedesimo)

5 x 2 [Festival Duo!]
Terzo compleanno del C S Bruno!

Concerti per tutta la serata di sabato 10 ottobre 2009 (domani sera)
Inizio alle ore 20.00 presso il C S Bruno,
Via Dogana, 1 (attaccato alla stazione ferroviaria)
Trento (TN)

Live in concert:
Pour le Petula Clark
Mesmerico
Nervous Kid
Kelvin
Death by Pleasure

Evento su Facebook: QUI.


SEGNALAZIO':

Segnalo anche che oggi inizia il Komikazen Festival a Ravenna.
Uno dei festival più fighi dell'anno.
Coerente con gli avvenimenti dell'ultimo periodo, io non ci potrò andare...
Vi piace Dave McKean o Peter Kuper?
Si?
Allora andateci!

giovedì 8 ottobre 2009

La fuori è solo un altro dentro


Finalmente ho tra le mani l'antologia annuale Sherwood Comix (immagini che producono azioni), questa volta edita da Nicola Pesce Editore. Come sempre godo nel leggere le storie degli amici e dei colleghi.


La storia che ho realizzato, una sorta di fiaba nera moderna, segna il punto più cupo del mio raccontare. Una cupa visione sulla Povera Italia. Uno sfogo. Un eritema sulla pelle nostra.

mercoledì 7 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... DYLAN DOG


Sottotitolo all'immagine scritto in corsivo.

Se dovessi disegnare... DYLAN DOG:
"Dottore, ho un problema."
"Mi dica."
"Da qualche tempo ho questi incubi."
"Un incubo ricorrente?"
"No, no... parecchi, sempre diversi, uno diverso ogni mese."
"Ma riesce a dormire la notte?"
"Insomma... "
"La sua compagna è d'aiuto?"
"Dottore, le sembro uno da una donna sola?"
"Non saprei..."
"Ne ho una diversa a mese."
"Non ha un amico che le sta vicino?"
"Oh, si, ho il mio assistente."
"Lui che dice?"
"Dice una dozzina di battute a mese."
"Sembra un tipo divertente."
"Ho pensato spesso al suicidio."
"Beh, ci credo. Non riesce a dormire, si fa coinvolgere sempre in situazioni mentali che non riesce ad elaborare razionalmente, accudisce una persona più pazza di lei, cambia compagna sessuale ogni volta che è possibile..."
"Dottore mi aiuti!"
"Allora... inanzitutto lasci stare la libera professione e si cerchi un lavoro vero. Poi chiami l'assistenza sociale per il caso umano che ha in casa. Chiami il tecnico e faccia riparare il campanello. Prenda qualche psicofarmaco per il suo disturbo della personalità ed infine faccia un bell'esame per le malattie veneree... che ad occhio e croce, ha sicuramente qualcosa."
"Se faccio tutto questo non sarei più me stesso. Qualche alternativa?"
"Lei è un fumetto?"
"Si."
"Allora questo spiega tutto. Arrivederci."
"Dottore! Se ne va?!"
"Sono le cinque. Devo guardare il Dottor House."

PS: i primi magnifici sette del fumetto italiano si sono svelati. Prossimamente tocca ai magnifici sette del manga (o era menga?). Stay turned!

martedì 6 ottobre 2009

Fumata bianca


(foto di gruppo della Giuria)

Praticamente copio l'impostazione del post al caro Hannes (che sicuramente mi perdonerà). Sabato scorso si è riunita la giuria del concorso di fumetto muto di Bolzano Comics 2009. Erano presenti Giancarlo Alessandrini, Hannes Pasqualini, Luigi Fassi e Thomas Ott. Con un certo "tanto parlare" hanno deliberato i vincitori. Naturalmente ora è troppo presto per annunciarli. Dovrete aspettare ancora un po e dare ogni tanto un occhiata al sito bolzanocomics.it.

Successivamente ho passato dei bei momenti con Thomas e Anet, Hanzo e la Sbrizz. Conoscere Ott è stata una cosa veramente meravigliosa. Purtroppo tra un impegno di lavoro e un casino inaspettato, non ho potuto dedicare tutto il tempo che avrei voluto agli ospiti.


Ah... ci siano scambiati pubblicazioni e disegni/dedica. Io e Hanzi siamo dei felici possessori di UNPLUGGED, pubblicazione degli sketch di Ott. Ci potete vedere in giro per strada a saltellare mentre canticchiamo canzoni della nostra infanzia.

lunedì 5 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... LAZARUS LEDD


E' un uovo? E' una matrioska! No, è Lazarus Ledd!

Se dovessi disegnare... LAZARUS LEDD:
era uno strano periodo quando esordì Lazarus Ledd nelle edicole. I Bonellidi della casa madre regnavano sovrani da anni, "quello" degli Ottottotrè si dimenava come un tarantolato ed il Bomber aveva messo solide radici nel vestiario dei più giovini. Dovevo essere alle Medie, se non mi sbaglio del tutto. Lazarus faceva parte di quell'alternativa alla Casa Madre. C'avevano provato prima in tanti. Fullmoon, Profondo Rosso, Cobra Cop (sull'ultimo potrei sbagliare di brutto) erano solo alcuni. Speravo nella longevità di una serie. Lazarus ce l'aveva fatta. Non si fermò al 3°-4° numero. Mi ricordo che c'era una certa soddisfazione.
Avete presente quando un disegno funziona abbastanza bene, ma se lo specchiate è completamente storto? E' una questione di percezione. Abbiamo un cervello diviso in due parti che gestiscono due parti differenti di azioni e pensieri. Provate a disegnare al contrario oppure a tirare dei cerchi con la mano sinistra (se destrorsi), in piedi.
Echecavolo, direte.
Fate bene.

domenica 4 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... AKIM


Ehi,ehi... oggi è domenica, la giornata dell'ovvio.

Se dovessi disegnare... AKIM:
un ragazzo molto pallido che vive mezzo nudo da solo nella giungla e che comunica con gli animali. Hmm... dove l'ho già sentita? Ah, si! E' una di quelle fiabe popolari ricorrenti in quasi tutte le popolazioni del mondo. Un po come la favola di "Cappuccetto Rosso". Cambiano i dettagli, ma alla fine il messaggio finale è sempre lo stesso.
Tornando ad Akim-la-scimmia-bianca (si, il suo nome è sottotitolato), dato che siamo un popolo evidentemente ignorante, il paragone con quell'altro "figlio della giungla" diventa più che lecito. Come chi?! L'altro! Lo xenofobo misogeno dittatore della giungla! Il pazzo che parlava con gli animali e che urlava come uno scotennato nella foresta. Niente? Bah...
Comunque tornando ad Akim. Se l'altro parlava agli animali ed era pazzo, Akim parlava CON gli animali, quindi presentava una preoccupante ed aggravata forma di schizofrenia. Avevo gli shorts più corti dell'altro e un logo in copertina a forma di buffo elefante (si, era un repubblicano).

Io mi ricordo bene di Akim. Ricordo anche come l'ho scoperto. La figlia di amici di famiglia mi regalò 5 numeri di Akim. Avevo più o meno 13 anni. I fumetti erano un po rovinati, ma io, come un buon onnivoro, ero particolarmente felice di poter ammassare ulteriore carta stampata. Era divertente leggere le sue storie. Avevano quel sapore di arcaico che solo anni dopo ritrovai in Gegory Hunter (chi se lo ricorda?).

Sono passati anni e Akim non esiste più. Forse è tempo di un ritorno. Un ritorno alla grande. Tipo... un Akim robotico o una cosa del genere. Non avrebbe sicuramente successo, ma sarebbe decisamente divertente.

sabato 3 ottobre 2009

Elettrofandango (+ Kepsah + Three Picks) live @ C S Bruno (TN)


(Poster del Sottoscritto Memedesimo)

Stasera al C S Bruno ci sarà codesto concerto.
Suoneranno:
Elattrofadango
Kepsah
Three Picks

Sabato 3 Ottobre
ore 20.00 (inizio concerti 22.00)
C S C Bruno,
Via Dogana, 1 (attaccato alla Stazione dei Treni)
Trento

Link evento Facebook.

venerdì 2 ottobre 2009

Sweetirol, la Terra di Nessuno (Headliner)


Oggi in tutte le edicole Altoatesine potete trovare la mia tavola all'intero dell'inserto Headliner della Südtiroler Tageszeitung.
La mia storiella, intitolata "Sweetirol, la Terra di Nessuno, ha come principale tematica l'individualità di un Mistilingue, il Censimento e la Dichiarazione (obbligatoria) di Madrelingua.


Questo giro ho usato un colore che di solito evito: Il verdolino un po marcio. Devo ammettere che in stampa è uscito un po sbiadito, ma è colpa mia, dato che non ho preso in considerazione di caricare di più i colori.
Per il resto sono più che soddisfatto.

Il tutto fa parte del progetto Hinterland, nel quale, una volta a mese (il primo venerdì di ogni mese) viene pubblicata una storia a fumetti (con tematiche care all'Altoadige) di un disegnatore locale.

giovedì 1 ottobre 2009

Se dovessi disegnare... JOHN DOE



Se dovessi disegnare... JOHN DOE:
mi dissi che quel naso l'avevo già visto da qualche parte. Sfogliai animatamente degli albi americani nella mia vasta ed incasinata collezione (öööööh che parolone... diciamo che è piùcchealtro un deposito dove regna il caos) di fumetti e lo trovai su una supereroina figlia di saffo in un numero di Gen 13 disegnato da Adam Huges.
Dissi: "Eccolo!".
Poi esclamai: "Ma questo è un elemento degli anni novanta!".
Infine mi dissi: "Devo trovarmi una ragazza...".
Scoprii di non avere più il senso di profondità.


Oggi doppio post:

Ricordo a tutti gli Altoatesini, compresi i Gardalaghensi e qualche fortunato Trentino, che domani troverete una pagina a fumetto del Sottoscritto Memedesimo all'interno dell'inserto Headliner nella SÜDTIROLER TAGESZEITUNG (quotidiano di lingua tedesca).